Il
Museo del Louvre di Parigi conserva un gruppo scultoreo di Antonio Canova datato tra il 1788 e il 1793 e raffigurante il dio Amore e la sua amata Psiche con l'
intento di baciarsi.
Amore e Psiche sono i due protagonisti di una storia de
Le Metamorfosi di
Apuleio.
Nell'opera si narra che Psiche era una giovane talmente affascinante da essere soprannominata "Venere" e così suscitare la gelosia dell'omonima dea. La dea Venere per vendicarsi incarica suo figlio Amore (o Eros, o Cupido) di far innamorare Psiche con l'uomo più brutto e avaro della terra. Amore tuttavia sbaglia mira, colpisce invece sé stesso (il suo piede) con la freccia d'amore e si innamora così di Psiche. Amore trasporta la giovane nel suo palazzo con l'aiuto di Zefiro e le impone di non guardarlo mai alla luce. Una notte invece la curiosità femminile ha il sopravvento. Psiche ammira per la prima volta l'amato alla luce di una lanterna. Amore la scopre e fugge. Psiche, dopo varie peripezie, viene sottoposta ad alcune prove dalla dea Venere e riesce a superarle con l'aiuto degli dei ed infine proprio con l'intervento del suo amato Amore. La storia si conclude con Giove che, mosso da compassione, fa diventare Psiche
una dea, consentendole di riunirsi con Amore.
Poesia d'amore
Quando ieri, oggi, domani
il mio cuore ti avrà vicino,
farà cinguettare la ragione
nel baule dei mille ricordi
e batterà senza fermare.
Un irradiare di sogni
poi ti scalderà ridendo.
Ancora ti ricorderai di noi
nel profumo dei bar.
Quando ieri, oggi, domani:
il tempo sarà poco,
la forza meno,
una certezza varrà eternità.
Umberto F. M. Cefalà